L’appuntamento è fissato per Lunedì 30 novembre alle ore 11, in Cascina Triulza. La discussione su come la riforma sociosanitaria della Regione impatta sul welfare di comunità dei territori della Lombardia vedrà protagonisti operatori e volontari delle organizzazioni di terzo settore, amministratori e dirigenti di Comuni e Enti Locali, rappresentanti della Fondazione CARIPLO. Al centro la preoccupazione di come rilanciare l’azione sociale, penalizzata dalla riforma regionale.
Il welfare si fa comunità: non tagli ma investimenti
Il difficile rapporto tra riforma sociosanitaria lombarda e protagonismo di Comuni e Terzo settore
Nell’ambito della campagna promossa dal Forum nazionale del Terzo Settore Più sociale più futuro. Il welfare si fa comunità: non tagli ma investimenti il Forum del Terzo Settore – Lombardia apre un percorso con Amministratori Pubblici e dirigenti, operatori e volontari delle organizzazioni di terzo settore dell’area metropolitana di Milano, e degli ambiti di Cremona e Mantova, Bergamo, Brescia, ValleCamonica, Valchiavenna e Valtellina, Monza e Brianza e Lecco, Varese e Como e della Fondazione CARIPLO, istituzione che da anni investe nella promozione dell’innovazione sociale nei territori della Lombardia.
L’appuntamento è fissato per Lunedì 30 novembre alle ore 11, in Cascina Triulza (già sede del padiglione della società civile di Expo Milano 2015).
Discuteremo di come La riforma sociosanitaria della Regione impatta sul welfare di comunità dei territori della Lombardia. È nostra intenzione proporre un percorso comune ai soggetti più direttamente impegnati a dare risposta ai bisogni sociali (Enti Locali e organizzazioni di terzo settore) per una valutazione della legge regionale 23 del 2015 “Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo” L’analisi da cui muoviamo è precisata nell’articolo pubblicato sul sito di Lombardia Sociale e del Forum del Terzo Settore –Lombardia Dall’integrazione sociale a quella sanitaria?. La legge più che innovare l’offerta di risposte ai bisogni sociosanitari interviene sull’assetto organizzativo/istituzionale del sistema sociosanitario e il dato che salta all’occhio è la chirurgica separazione che la riforma opera fra sociale e sanitario e, quando si occupa di sociale la subordinazione dei servizi e delle risposte sociali alla logica sanitaria.
Gli interrogativi proposti:
- Cosa succede ora che al welfare sociale dei territori dopo che la Regione l’ha sostanzialmente abbandonato? Che fine fanno il welfare comunitario (e gli investimenti connessi)?
- Che tenuta reale ha il sistema con le sole risorse proprie dei Comune e con quelle dei Fondi trasefriti dallo Stato e dalla Regione?
- Come sarà possibile rendere protagonisti i cittadini e le loro organizzazione nelle scelte di governo e di governance, a seguito della ricomposizione territoriale effettuata dalla Regione con la riforma?
Come corollari di questo approccio l’isolamento, che la legge certifica, dei territori nel rispondere ai bisogni sociali e la rinuncia di qualsiasi tentativo di coinvolgere effettivamente il terzo settore nell’attività programmatoria (paradigmatica la cancellazione dell’articolo 17 della legge 3 2008 disposto da questa riforma). Infine, ma non da ultimo, la messa in fuorigioco di un importante investimento (sia economico sia progettuale) prodotto da realtà sia pubbliche sia private attraverso la partecipazione al bando “welfare in azione” promosso per il triennio 2015 – 2018 da Fondazione CARIPLO.
Come Forum del Terzo Settore – Lombardia proponiamo l’avvio di un percorso di analisi e di progettazione di interventi comuni attraverso il quale rispondere alla domanda: con chi condividere un’analisi e organizzare una reazione in grado di riportare al centro (e fare uscire dalla “lateralità” in cui la riforma regionale oggettivamente confina) il sociale?
Siamo convinti che per rinnovare le politiche sociali è necessario partire da un approccio che affermi come l’azione sociale si organizza, sviluppa ed esprime nel territorio. Le politiche sociali trovano lì le condizioni per la loro innovazione e sostenibilità, perché è lì che si manifestano i bisogni e che si trova un’importante dotazione di risorse non utilizzate. Se vogliamo riportare al centro non solo il tema ma anche un’azione che proponga le politiche sociali come un investimento per uno sviluppo sostenibile è una scelta obbligata dare protagonismo al territorio non solo nella gestione ma anche nella programmazione delle politiche.
Ufficio di segreteria Forum Terzo Settore Lombardia
(Sergio Silvotti, Giambattista Armelloni, Lella Brambilla, Francesca Paini e Giovanni Merlo)
Milano, 3 novembre 2015